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e il libro dei prati di chiaravalle 13

non sia l’unico scritto lasciatoci dal buon Converso, lo mostreremo con prove di fatto sulla fine di questa scrittura. Nell’istesso errore del Mazzucchelli era caduto, quasi contemporaneo al Blachi, l' Ughelli (Ital. Sac, t. IV, col. 271) forse alludendo alla stessa creduta opera di F. Benedetto, pur rendendo a questi l' invidiabile lode di aver non poco giovato al Puricelli con lavoro ed industria di uomo antiquarum rerum valde periti.

Tornando alla nostra Miscellanea, i fogli 128-134 v1 presentano un Breve racconto delle cose più notabili della Gran Città di Milano.

Di trascriverlo qui per intero non val proprio la pena: nulla di veramente nuovo; si direbbe piuttosto un riassunto del Ritratto di Milano del nostro Torre, con parecchi tratti di somiglianza col proemio storico che l’Ughelli, cisterciese anch’egli, premette alla serie degli arcivescovi nostri2. Ne dò dunque solo un cenno per quanto posso breve insieme e completo.

L’inizio è tale:

«La Città di Milano Mediolanum già capo e metropoli della Gallia Cisalpina, et hora dello Stato di Milano che è una buona parte della Lombardia, per antichità, per ampiezza di sito, per moltitudine e nobiltà de gli habitanti, viene stimata senza controversia alcuna delle principali città, non solo d’Italia, ma d’Europa tutta, onde con grande ragione se le concede il titolo di Grande». Segue il solito lusso di erudizione etimologica: Olano da Olano capitano dei Toscani; Mediolanum da Medo capitano dei Galli Insubri sorvenuti; Medelland da Medel, vergine, in grazia del tempio trovatovi di Minerva sostituito poi da quello di S. Tecla: o dalla scrofa mediatim lanata trovatavi dai Celti, o, come ama di precisare il nostro, importatavi dagli Edui e dai Biturigi guidati da Belloveso e portanti nell' insegna i primi «una porchetta», i secondi «un montone», donde l’animale biforme per l’unica insegna «il che vien confermato dall’antico ritratto che scolpito in pietra adesso ancora si vede contro ad un arco

  1. I fogli 84 v, 95 v sono bianchi, mancano due quinterni, e la numerazione salta al foglio 128.
  2. Italia Sacra, voi. IV, col. II 9tg é