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VIII.

Dal Piccolo italiano — Roma, 16 Maggio.

Di certa Critica e di certi Critici

Lo dico subito e senza mezzi termini — la critica, oggi, versa da noi in bruttissime acque e c’è da temere anche di peggio per l’avvenire. La critica ha perso la misura dell’equità, e anzichè ragionare pacatamente, senza nessun premossa da simpatie o antipatie verso chicchessia, nè animata da spiriti di parte, si appassiona e si scalmana, e, divenuta come cieca dalla stizza, sproposita a più non posso.

Il critico, oggi, non vuole scordare per poco il suo partito politico, la sua scuola letteraria, i suoi amici, i suoi nemici, per ricordare soltanto concetto, non il rispetto che si deve all’arte e il dovere che a lui strettamente incombe di essere imparziale, il che, in questo caso, vuol dire essere onesto.

Il critico, oggi, è un polemista, nè più nè meno di un gazzettiere qualunque — si badi però che mi tengo sempre sulle generali e coll’animo ri-