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ALLA MARTIRE DI DELAROCHE



Chi sei, bianca ed aerea
     Giovinetta serena,
     Che galleggiando vagoli,
     Come la tenebrosa onda ti mena?

Lievi su l’acque ondeggiano
     Le chiome auree; le bianche
     Vesti le forme assentono;
     Ti posano sul sen le braccia stanche.

Vinta di ferri i nivei
     Polsi, in oblio mortale
     Giaci, e pur sento all’anima,
     Che leggera sei tu come avessi ale.