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     Stanco s’asside il povero pastor,
     E al noto suon della silvestre avena
     Pasce la greggia, e posa il cacciator.

Dalle selvose vette,
     Dal piano e dalle valli
     Venite, o forosette,
     La provvida vendemmia
     A festeggiar co’ balli:
     Danziam, colmiamo i nappi,
     Orniam le chiome d’ellera e di fior’;
     All’acre odor degli spremuti grappi
     Men triste il vostro addio suoni al mio cor.

Addio; qual foglia al vento,
     Come alcion su lago,
     Va l’infedel contento,
     E dietro a lui dileguasi
     Ogni più cara immago;
     Addio; l’ape smarrita
     Cerca tra’ fiori il timo e il gelsomin;
     Io fra voi cerco la gentil mia Ghita,
     Ghita che bruni ha gli occhi e nero il crin

Ah, qui non è! Dai cheti
     Colmi di sua casetta
     Dileguarono i lieti