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rimanente che trattò col Montecuccoli per avere uno de’ suoi reggimenti e 500 uomini della guarnigione di Colonia, per presidiar tosto Liegi. Ma di ciò non ne fu nulla, essendo anche tenuto a bada l’imperatore dalle istanze della Svezia, che s’adoperava a cercar modo d’impor fine alla guerra. Era questo il desiderio dei popoli stanchi e rovinati da così lunghi conflitti, ma non quello dei principi: lo stesso imperatore sembrava personalmente alieno da una pace, che nelle circostanze d’allora non poteva tornar profittevole che alla Francia, alla quale non si sarebbe potuto togliere una gran parte delle fatte conquiste. Nessuno per altro osò negare di prender parte ad un congresso, che si adunò poi, dopo lungo contrasto, in Colonia, tenendo la prima sua seduta il 25 di giungo del 1673. I negoziati preliminari di questo congresso sconcertarono i disegni del Lisola; e più di questi lo amareggiò forse la pace separata tra la Francia e l’elettore di Brandeburg. Nondimeno quel diplomatico visse tanto, da vedere meglio avviati gli affari che sì gli stavano a cuore: ma solo quattro anni dopo la sua morte, cioè nel 1678, le sorti dell’Olanda, ad assicurar le quali tanto si era adoperato, acquistarono stabilità, mercé il trattato di Nimega. Si discuteva a Colonia delle condizioni colle quali si potesse venire ad accordi, ma a nulla si approdò; e l’atto inconsulto dell’imperatore che, a suggerimento di Lisola, fece colà rapire da’ suoi soldati e prigioniero ne’ suoi stati condurre Guglielmo Fürstemberg, ministro confidente di quell’elettore, ch’egli, tutto ligio a Francia, manteneva a lui avverso, cagionò la rottura del congresso; avendo i legati di Francia e di Svezia dichiarato di non volervi più prender parte (27 di marzo 1674). Non s’erano durante il congresso intralasciate pratiche diplomatiche d’altra natura, che poi nel luglio di quell’anno si recarono in atto con un’alleanza offensiva e difensiva tra l’Olanda, la Spagna, l’imperatore e l’espulso duca di Lorena, sotto la direzione del quale gli eserciti de’ collegati opererebbero ad un tempo contro la Francia. All’imperatore assicurava l’Olanda un sussidio mensile di 45.000 talleri per 30.000 uomini, che egli somministrerebbe