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Magna, e parva fue vostra renduta,
Può magna esser tenuta
In tale, e tanto tempo, e condizione
Di vostro, e’ vostri, voi far dipartuta:
Onde non poco muta
A parvi, e magni in seguir questïone.
Ma tutta fusse magna al mondo tanto,
Fu parva a ragion manto,
E parvo ad Attavian sarebbe stato
Il Mondo, u’ se lassando,
E a servir Dio se dando;
Che di terra, e di Ciel lo signoraggio
Divin passa servaggio;
E tra i servi di Dio esso è forzore
Chi più umil è di core,
E più scifa ogni onore
Secular, e carnal ogni delizia,
E chi più chier divizia,
Più appo Dio è mendico, e disorrato.


lettera viii.

a n. n.


Messer Ranuccio amico,
Saver dovete, che cavallarìa
Nobilissimo è ordin seculare,
Di qual propio è nemico
Dire, e far villanìa,
E quanto unque si può vizio stimare;
Ma valenza, scïenza, e onestate,
Nettezza, e veritate
Continuo in ne’ suoi trovar si dea;
Ma in più, che vorrìa di Cavalieri

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