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o[V]o

NEL RIPORSI CON PUBBLICA SOLENNE POMPA LA STATUA DI S. AMBROGIO da sacrileghe mani già insultata, e rimossa di luogo, sull’antico suo seggio all’angolo detto della Rosa

SONETTO


N
on furo Agnellé nó del gregge mio,

Ma di straniero ovil capri malnati,
Che me oltraggiar di cozzo, e coi belati,
4Mossi da rabbia insana, e livor rio.

Nè già indolente spettator vid’io
Templi, e l’Are distrutte, e inviolati
7Chiostri di sacre Verginelle a Dio.

Da questo seggio anch’io balzato giacqui
Lunga stagione in tetro loco, e tuttos
10Vidi, e ascoltai con cor di Padre, e tacqui.

Or riedo a voi mie pecorelle elette,
Or che in gioja è converso il duolo, e il lutto,
13Or che placato è il Dio delle vendette.

Del C.F.P.
Ciamberlano di S. M. 1. R. A.