17 Astolfo andava pel campo scorrendo,
E riscontrossi con re Balsamino;
E finalmente, l’un l’altro ferendo,
Un colpo trasse quel can Saracino
Un tratto a Astolfo, non se n’avvedendo,
Che la spada gli entrò pel gorzarino,
E riuscì di drieto per la nuca,
Tanto che morto lo mandò alla buca.
18 Poi riscontrò quel Pagan maladetto
Nella battaglia Angiolin di Bellanda,
E con un colpo gl’intronò l’elmetto,
E come morto per terra lo manda:
Intanto quivi giugnea Ricciardetto,
Ed Angiolino a lui si raccomanda,
E per l’angoscia a fatica favella,
E Ricciardetto lo ripose in sella.
19 Orlando aveva morto Chiariello,
In questo tempo, re di Portogallo,
E Fieramonte accompagnato ha quello,
E in quella parte rivolse il cavallo;
Astolfo giacea morto, il meschinello;
Avino aveva veduto cascallo,
E veniva a cercar di far vendetta,
Ma non poteva aprir la calca stretta.
20 Orlando giunse, e con gran furia aprilla,
E fe’ de’ Saracin di sangue un golfo,
Chè Durlindana ogni volta sfavilla,
Tanto che acceso si sarebbe il zolfo;
E parve un toro bravo quando assilla,
Quando e’ vedeva in su la terra Astolfo,
Che sempre amato assai l’aveva in vita,
E pensa pur come la cosa è ita.
21 E ben cognobbe come Balsamino
Ucciso aveva il duca d’Inghilterra;
Intanto si fe’ incontra il Saracino,
Ed una punta per modo disserra,
Ch’egli arebbe forato il serpentino:
Ma questa volta la scrima sua erra,
Però che Orlando nella prima giunta
Con Durlindana gli levò la punta.