69 Maraviglia fu grande, al parer mio,
Che gli passò lo scudo, ch’era d’osso
D’un certo pesce, come piacque a Dio,
E ’l piastron sotto molto duro e grosso;
E benchè Falseron presto morìo,
Niente della sella si fu mosso,
Tanto che ignun del suo caso s’accorse:
Orlando col cavallo oltre trascorse.
70 Poi ritornò, chè volea pur vedere
Di Falseron come la cosa vada,
Chè nel passar non lo vide cadere;
Ma come questo toccò con la spada,
Subito cadde fra’ morti a giacere:
E maraviglia non fu perchè e’ cada,
Ma perchè, come alla terra fu giunto,
Dicon che il corpo disparì in un punto.
71 Ora hai tu, Falseron, la tua vendetta
Fatta, e condotto a Siragozza Gano!
La gente sua vi corse con gran fretta:
E scesi in terra, e distesa la mano,
L’arme trovoron, come quando getta
Il guscio il granchio, chè drento era vano.
O nuovo caso, o segno, o gran portento,
Quanto Dio abbi in odio il tradimento!
72 Quando i Pagan Falseron vidon morto,
Ognuno spazzerebbe la campagna,
Tanto ne preson terrore e sconforto;
Ma d’ogni parte era tesa la ragna,
Chè il re Marsilio, per veder più scorto,
Recato s’era in su l’alta montagna,
E circundava tutta quella valle,
Sì che voltar non potevon le spalle.
73 Fecesi innanzi quel corbacchion nero,
Che si chiamava tra lor Finadusto,
Con un baston che non era leggiero;
E sette braccia il Pagano era giusto:
Berlinghier vide venir questo cero,
E non guardò perchè e’ fusse gran fusto,
E ’l baston grave e mazzocchiuto e grosso,
Ma con la lancia gli correva addosso.