49 Come egli hanno mangiato, Diliante
Subito allo scudier suo fece cenno,
E tutte l’arme sue vennono avante;
E poi ch’armato si vide a suo senno,
E’ montò sopra un feroce afferrante,12
Dicendo: Sia mio il danno, s’io mi spenno.
Rinaldo in su Baiardo in piazza è armato,
E Diliante a morte l’ha sfidato.
50 Preso del campo e ritornati in drieto,
Rinaldo e Diliante si rintoppa,
E nel colpirsi ognun parve discreto:
Ma la potenzia di Rinaldo è troppa,
E parràgli più forte che l’aceto
Al Saracin, però che in su la groppa
Si ritrovò rovescio al suo destriere,
E fece di stran cenni di cadere.
51 Rinaldo staffeggiò del piè sinestro,
E le lance per l’aria vanno in pezzi,
E passan via i destrier come un balestro,
Come color ch’all’arte sono avvezzi:
Rizzòssi Diliante alfin pur destro,
E parvegli del caso anco aver vezzi;
E ritornato a Rinaldo di subito,
Disse: Baron, che tu sia Marte dubito.
52 Io non vidi mai uom correr me’ lancia,
Io non trovai mai uom tanto possente;
E’ non si fe’ mai colpo tale in Francia:
Deh dimmi il nome tuo cortesemente;
Chè stu mi dessi omai nell’una guancia,
Io volgerò poi l’altra allegramente;
Di tua prodezza innamorato sono,
E ciò ch’è stato fra noi ti perdono.
53 Disse Rinaldo: E più che volentieri:
Sappi ch’io son Rinaldo, e questo Orlando,
Questo è Guicciardo, Alardo e Ulivieri,
E questo è Ricciardetto al tuo comando:
Questo è quel traditor Gan da Pontieri:
Io vo talor con la lingua accoccando;
Questo è Dodon, quest’altro è Malagigi,
E questo Astolfo, e torniamci a Parigi.