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credenza a quanto ci accade tutto giorno dì udire ne’ famigliari discorsi, i quali, ove partano da un cuore agitato, sfolgoreggiano di frasi e d’immagini, che non da altri sarebbersi saputo trovare fuorchè dalla fantasia nei suoi voli più audaci? E quando si narra dell’innamorato, a cui, morta la sua donna, parea sempre vederla, e come un’altra se gli mostrava mirabilmente somigliante alla prima, egli, anzichè dire la è dessa! - sclamava oh le sono due! — quando, ripeto, un tal fatto si narra, oseremo dire che quello dell’innamorato non fosse cuore, o che la fantasia fosse muta in chi aveva pur tanta intensità di visione?

È però da considerare come, allora quando proceda veracemente dal cuore, abbia la fantasia alcune note ad essa particolari. E primieramente, come si è detto poc’anzi, il fondamento della realtà, sopra il quale si eleva il chimerico edificio, è molto più sensibile ed evidente. La nostra mente non rimane a principio cosi sbalordita, come allora quando la fantasia, abbandonata a sè stessa, scorre liberamente per tutti i campi; l’impressione ricevesi ben più gagliarda se più lenta: potrebbesi dire che la minor estensione si compensi da una profondità a dismisura maggiore. Scorgesi oltre a ciò una maggiore unità di concetto o principio regolatore: le ripetizioni, le esclamazioni, e, in genere, le cosi dette di parole, sono quelle tra le figure che meglio abbon-