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l’artista mediocre quello privilegiato da natura di facoltà singolari, ed atto a farsi maestro e correttore de’ suoi fratelli.

Chi non è da natura chiamato ad essere artista, si contenti del mestiere al quale si sente meglio disposto. Un grande errore sta in ciò, che molti credono nobilitarsi col porsi che fanno fuori di quella nicchia che loro venne assegnata nascendo. Ne viene a memoria il grazioso detto di quel tale, che ad un amico, cui erano saliti al cervello i fumi della ambizione, mostrò un uomo in cima ad un colle; e, credereste, soggiunse, che colui sia più grande perchè se ne sta colassuso, o che si facesse più picciolo collo scendere al basso? La dignità sta tutta nel far bene quel tanto che si fa, non nel fare piuttosto tale che tal altra cosa. Nella grande catena de’ vegetabili, chi voglia considerare le cose con tranquillità di giudizio, la ginestra selvaggia è meno nobile dell’altissimo cedro? Il pregio particolare della piccola pianta sta in questo che sia la più bella delle ginestre.

Non istà in noi lo scegliere a qual cammino ne sia più conveniente di porci, come non ci è dato sicurtà del tempo che potremo impiegare. Che dunque? Ove siamo sortiti a coltivare l’arti, si faccia questo da noi con affettuosa corrispondenza alla nostra destinazione; ove ne si assegni invece non più che un mestiere, esercitiamo in esso con diligente assiduità tutte le no-