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egli è appunto l’uso insolito di quel verbo, lo scambio di quella particella, o tal altro artifizio, che a voi sembra difetto, ciò che rende gagliarda, spedita, effettiva la narrazione. Non intendiate per questo che io voglia farmi il panigirista dell’oscurità; non ho mai amate le nuvole, e, sia il sole o la luna, mi piace vederli nel loro splendido aspetto e soave, quali furono creati a fecondare la terra, e ad allettare il riposo ai viventi.

Ma che vo cercando esempi e ragioni nelle scritture? Fate un poco di studio nel conversare ordinario. Ci sono pure di quelli ai quali non viene mai fatto di esprimere netta un’idea, ma ci sono eziandio di quegli altri il parlare coi quali è con profitto minore di quello si avrebbe a venire a colloquio coi sassi. Ho toccato di questa materia alcun poco nell’Espresso e nel sottointeso; nè voglio che mi diciate che io torni a ripetervi noiosamente la stessa canzone le mille volte. Il fin qui detto è bastante a chi voglia giudicare con qualche giusta lentezza ciò che altri ha dovuto lentamente comporre; a coloro cui sembrasse ciò fuor di ragione farei sicurtà che non sapranno forse trovare alcun’altra guisa di critica più difficile ad essere contraddetta, e dove più agevolmente apparisse la squisitezza del loro gusto, quanto il dannare d’oscuro tutto che leggono, fosse pure candore di neve, e luce di mezzo giorno. Chi oserebbe dir loro che l’ignoran-