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trui osservazioni di non essere tuttaffatto gazze, che nulla aggiungono e nulla tolgono a quel tanto onde furono indettate. La grazia è cosa più naturale che non è l’eleganza, e per conseguenza può taluno farsi elegante, na sarebbe fatica gettata che s’industriasse a diventare grazioso. La grazia è qualche cosa di più intrinseco, di più immedesimato con noi stessi, l’eleganza resta, come a dire, al di fuori, e si limita agli esteriori adornamenti.

Passiamo agli esempi. Vi parrebbe che si potesse dire un’occhiata elegante? Un elegante sorriso? Bensì con tutta proprietà chiamereste quell’occhiata e quel sorriso graziosi. Dite il somigliante di un gesto, di una qualsivoglia altra movenza della persona. Quando udite di una signora ch’ella è elegante, non vi si presentano subito al pensiero l’esteriorità tutte del suo abbigliamento? All’incontro quando udite ch’ella è graziosa, non correte subito colla fantasia al suo discorso, alle sue maniere, a tutto ciò in somma ch’è particolare a lei sola, e in cui non hanno parte ne la sartora, ne la crestaia?

La grazia viene in soccorso dell’eleganza, e similmente dall’eleganza è aiutata la grazia. Ma è da notare che alla grazia non manca presso che mai l’eleganza, questa molte volte si vede scompagnata da quella. E donde ciò? Appunto per venirci la grazia da sola natura, l’eleganza potersi in qualche guisa acquistare. Chi ha il dono