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la seconda impressione la prima è un po’ raffreddata, e sì l’una che l’altra non possono mai esser gustate nella loro generalità, ossia nelle relazioni più intime che vi hanno fra loro. Perchè quando l’ammirazione ha tocco l’ultimo grado vengono a mancar le parole? Appunto perchè, a voler esprimere intera quell’ammirazione, si richiederebbero parole che comprendessero un significato più generale di quello comprendono d’ordinario; e quindi egli è forza limitarsi a certe frasi generali di bello, perfetto, maraviglioso, che lasciano all’anima indovinare ciò che la lingua non è capace di esprimere. La subitaneità adunque e la copia concorrono a formare l’unità. Potrà sembrare a taluno che quanto si è detto abbia riguardo piuttosto agli uditori o spettatori di un’opera, che agli autori; credo però che da questo tale si vorrà avvertire che il primo spettatore di qualsiasi opera egli è l’autore, al quale è conceduto vederla nella propria mente, prima che altri sulla carta, o nella tela, o dove che sia. Tal altro potrà aurora dire: dovremo dettare, tutto d’un fiato, com’è desiderabile che leggano gli altri il nostro libro quando lo avranno tra mano? Questa interrogazione! non può farsi che da scherzo, e mostrando di frantendere il significato delle parole. Soffiatevi il naso, tossite, levatevi a prender|aria, tra periodo e periodo, tra frase e frase, se cosi vi piace, ma non ne date indizio