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chi di molte speranze, il non abbandonarsi ch’essi fanno alla disperazione al modo dei giovani concorrere a prova di quanto si voleva da me persuadere.

A maggior rincalzo e come a suggello di tutto quello che ho detto finora, domanderò per ultimo donde avvenga che ai vecchi assai più che ai giovani dispiaccia il morire? S’egli fosse vero che l’esperienza gli avesse spassionati di molte cose, e per conseguenza scemato il numero dei desiderij, con quanto minor cruccio di quello che vedesi in loro comunemente, non dovrebbero deporre il misero carico che trascinarono per si lunghi anni?Ma tutto il contrario vediamo avvenire. E perchè questo? Quanto più ci aggiriamo per la selva della vita, tanto più ad essa ci affezioniamo, tanto più l’ora della chiamata ci sembra intempestiva. Ogni giorno, anzichè liberarci da una illusione, ce ne mette una nuova nell’anima. Anzichè staccarci a mano a mano da quella vita, che ci è pur forza o tosto o tardi di abbandonare, ad essa sempre più ci avvinghiamo, e mentre la giovinezza è ad essa congiunta appena appena con una mano, per esser presso che certa che non le può fuggire; la vecchiaia, come quella che teme vedersela scappare via ad ogni tratto, se la tiene abbracciata, e ben bene stretta, sicchè lo staccarsene le torna duro e amarissimo sopra ogni dire.