Pagina:Prose e poesie (Carrer).djvu/186

178

d’innestarvi qualche ramoscello di pacifico mirto, cantando tra l’ebbrezza comune i giovanili delirii delle loro anime. Anche dal lato del gusto, se in questi versi non sono da commendare gran fatto l’eleganza delle frasi e la squisitezza del numero, non trovi nemmeno da censurare quella stravaganza d’immagini e quella improprietà di dizione ond’erano ammorbate pressochè tutte le scritture a quel tempo. Dirò anzi che fino da questi primi esperimenti, traverso ancora la servilità di alcune imitazioni, l’inesattezza del linguaggio, e la puerile intemperanza de’ concetti, poteva l’accorto lettore indovinare non poca felicità di naturale per l’ingenuo e caldo poetare.

VI. COLOMBO, POEMA IMMAGINATO E INCOMINCIATO A COMPORRE, POI TRALASCIATO.


Fino a questo tempo, che io sappia, la inquieta ansietà che tormenta gli animi giovanili, e provoca lo sviluppo de’ loro intelletti, non erasi riposata nel disegno di veruna opera rilevante. Il poema e la tragedia sono i due componimenti dai quali ha per lo più cominciamento la carriera poetica; potrebbesi questo provare con esempi assai luminosi. E il Pezzoli concepì egli pure il disegno di un poema, che aver doveva a soggetto la scoperta del nuovo mondo, e di cui il protagonista sarebbe stato per conseguenza il Colombo. La scelta di tale argomento non