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gran Dio de’ padri miei,
sappiano allor chi sei!
115ricordati le antiche
giostre del tuo furor,
e gli amorrei s’atterrino,
come falciate spiche,
ché l’han mertato i barbari,
120che tu lo puoi, Signor.
E noi, francati i passi,
sbattendo il ceppo ai sassi,
col divin segno in fronte,
che tuoi guerrier ci fa,
125drappelli insuperabili
noi salirem sul monte,
l’inno, gran Dio, cantandoti
di nostra libertá!