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Delle serene cose
ho conoscenza anch’io,
e, quando spira il dio,
20le so vestir di rose:
sereno è il mar profondo,
serena è la Natura,
e piú del nostro mondo
è serena, cred’io, la sepoltura.
25Ma l’uom sull’Ida, avvolto
nelle nefande corde,
coll’aquila che il morde,
può aver sereno il volto?
sereno è il ciel, se freme,
30o il mar, se fa tempesta?
e, se paura il preme,
sereno è il fantolin quando si desta?
Codinzola e ti gira
il cagnoletto intorno,
35ina noi toccar quel giorno
che gli prorompe l’ira.
Di bianchi fiori invano
il mandorlo inorgoglia,
ché in preda all’uragano
40pon morta a terra la odorata spoglia.
Tu che spiasti, amico,
nell’ombra de’ misteri,
sai che il dolor di ieri
tiglio è d’un tempo antico;
45e che, cacciata in bando
dagli orti della vita,
la stirpe d’Èva errando
va, da maligni spiriti rapila.