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Io son Nessuno. E spero,
20fuor dell’azzurro infido,
legar le funi al lido,
come l’argéo nocchiero,
e ritrovar Talia,
soletta al naspo e mia.
25Piacevole Camena,
movi le spole e canta.
In Itaca si vanta
la sanguinosa cena;
ma non piú teso a bruno
30e l’atrio di Nessuno.
Tu canta: o l’odissea
de’ nostri regni ascolta,
né ti turbar. Sepolta
non è la forza achea,
35se resta il dorio altare,
i campi d’ilio e il inare