Pagina:Praga - Memorie del presbiterio.djvu/208


— 198 —


« — Ti conterò poi; intanto dammi, se puoi, ricovero per questa notte.

« — Ma che t’è accaduto? domando.

« — Nulla!

« — Che t’han fatto?

« — Nulla, sono stanca.

«La misi in letto: e ci rimase una settimana con una febbre spaventevole.

«Dopo migliorò, e potè alzarsi. Era anche abbastanza serena di mente.

«Ma non volle mai dire il perchè avesse lasciato così precipitosamente la casa De Emma. Tuttociò ch’io seppi da lei fu ch’ella non voleva essere di peso a quei signori, di cui però parlava di rado ma sempre con grande rispetto.

«Una cosa mi fe’ meraviglia.

I signori De Emma non mandavano mai a chiedere di lei. Seppi però che il dottore s’informava indirettamente da gente del paese della sua salute.

«Io però avevo subito capito che la causa di tutto era la signora e che il dottore era costretto a usar dei riguardi per non farle dispiacere.

«Col progredire della buona stagione mia sorella si riebbe perfettamente.

«Scomparvero affatto anche quelle infermità che aveva portato dall’Inghilterra. Ridiventò forte, bella come da molti anni non l’aveva più veduta.

«Fiorivano le rose nell’orto e rifiorivano anche le sue guancie.

«Povera ragazza, non aveva ancora vent’anni: era ben giusto che paresse giovane!

«Nei momenti di buon umore era tutto il babbo; allegra, vispa, una vera faina.

«Scorrazzava come lei ora per la montagna.