Pagina:Praga - Le madri galanti.djvu/108


— 108 —


Anna.

(con dispetto). Voi vi afferrate alle vostre idee con una strana caparbietà.

Conte.

Gli è che qui si tratta di sapere tutta la verità. — Si tratta di sapere s’io ho ingoiato veramente l’arsenico, se la confidenza fu dabbenaggine, e codardia la pazienza. Si tratta di sapere cosa faceste del mio povero nome!...

Anna.

Voi scherzate su cose tali?

Conte.

Potrebbero essere gli ultimi scherzi della mia vita! — Oggi, vo lo ripeto, la luce sarà fatta.

Anna.

Volete ricorrere a un ufficio d’indizj? volete esporre il mio nome al giudizio dei vagheggini maledici? saranno felici di lacerarlo.

Conte.

Perdio! insegnatemi come far la luce altrimenti sullo scandalo di questa notte! Voi dite di esserne al bujo: vorreste ch’io sfogliassi la margherita come un pastorello per sapere se mi amate o se mi tradite? Sarà tutta vostra la colpa se troverete chi scagli la pietra....

Anna.

Dio mio! voi fate comodamente la morale qui in casa: ma metterla in pratica fuori del guscio non è tanto facile. — Si, datevi attorno; troverete i te-