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Ma quando nè preghiere nè tenzone
Dell’amante frenar ponno il desio,
Vinta si piega ed il timor depone.120
Giovò l’ardir, e facile si offrio
Quindi la Diva, che soventi al grato
Loco sen venne per godersi il dio.123
L’albero ai Numi fu dappoi sacrato,
E ne son mille effigie testimoni,
E l’antro che tuttor vedi colmato126
Devotamente di pietosi doni1.
Verum ubi nec precibus, nec vi praemovit amantem,
Paulatim victa est, deposuitque metum.
Iuvit opus, facilemque deo dea praebuit: inde
Saepius ad gratum venit amica locum.
Hinc arbor sacrata diis: quod mille tabellae,
Antraque votivo munere culta docent.
- ↑ Dai libri Amorum.