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il milione 201

alcuno ha male, e’ mandano per loro indovini e incantatori che fanno per arti di diavolo, e1 domandano se ’l malato dee guarire o morire. E se ’l malato dee morire, egli mandano per certi,2 ordinati a ciò, e dicono: — Questo malato è giudicato a morte: fa’ quello che dee fare. — Questi gli mette alcuna cosa3 sulla gola, ed affogalo; e poscia lo cuocono; e quando è cotto, vengono tutti li parenti del morto e mangianlo. Ancora vi dico ch’egliono mangiano tutte le midolle dell’ossa, e che questo fanno perchè dicono che non vogliono che ne rimanga ninna sostanza; perchè, se ne rimanesse alcuna sustanza, farebbe vermini, e questi vermini morrebbono per difalta di mangiare, e della morte di questi vermini l’anima del morto n’avrebbe gran peccato. E perciò mangiano tutto; poscia pigliano l’osse, e pongonle in una archetta in caverne sotterra4 nelle montagne, in luogo che non lo possa toccare nè uomo nè bestia5. E se possono pigliare alcuno uomo d’altre contrade, che non si possa ricomperare, si lo si mangiano. Or lasciamo di questo reame, e conterò vvi d’un altro.

CXLVI (CLXIX)

Del reame di Lambri.

Lambri èe reame per sè, e richiamansi per lo Gran Cane, e sono idoli. Egli6 hanno molti berci e canfora e altre care ispezie. Del seme de’ berci recai io a Vinegia, e non vi nacque

  1. Berl. fano veder se lo infermo se die liberar...; e si sano delo infermo s’el die varir o morir.
  2. Pad. che ano arte de alzider i infermi.
  3. Berl. sovra la boca.
  4. Pad. in caverne de montagne.
  5. Berl. * nè ria cossa no li puoi andar, nè puoi brancar algun omo.
  6. Berl. Pad. fi berzi e canfora... e semenano verzi; e quando l’è nasudo uno pizolo verzielo, quelli el cava, e si lo repiantano in uno altro luogo. E si lo lasano star per tre ani, e dapuò i cavano con tute le radise. Onde io Marco ne porti a Veniesia, e fine semenare in tera; e non naqueno, e questo adevene per la forzilitade del luogo.