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il milione 181


CXXXIII (CLIV)

Della cittá che si chiama Tapigni (Tanpigiu).

Quando l’uomo si parte di Quisai (Quinsai), e’ vae una giornata verso iscirocco, tuttavia trovando palagi e giardini molti belli, ove si truova tutte cose da vivere. Di capo di queste giornate si truova questa cittá, c’ha nome Tapigui (Tanpigiu), molto bella e grande, ed è di sotto a Quisai; e sono idoli, e fanno ardere i loro corpi; la moneta èe di carte, e sono al Gran Cane. Qui non ha altro da dire.1 Or vi dirò d’un’altra c’ha nome Nugui (Vugiu), ch’è di lungi da quella tre giornate per iscirocco, e sono come que’ di sopra. Di qui si va due giornate verso iscirocco, tuttavia trovando castella e ville assai. L’uomo va da quella cittá a truovarne un’altra c’ha nome Chegni (Ghiugiu), e tutti sono come quelli di sopra. Di qui si va quattro giornate verso iscirocco come di sopra: qui hae uccelli e bestie assai, come s’è lioni grandissimi e fieri. Qui non ha montoni nè pecore per tutti gli Magi; ma egli hanno buoi2 e becchi e capre e porci assai. Di qui ci partiamo, che non hae altro; e andremo quattro giornate, e troveremo la cittá di Ciafia (Cianscian)3 ed è in su un monte che parte lo fiume, che l’una metá vae in giuso e l’altra in suso. Tutte queste cittá sono della signoria di Quisai. Tutti sono come que’ di sopra. 4Di capo delle quattro giornate si truova la cittá di Cagu (Cugiu); e

  1. Berl. E se vano tre zornate verso sciroco, trovando continuamente molte zitade e castelli, belle e grande, nele quale sono abondanza de tutte cosse; la zente dele quale sono soto la signoria del Gran Can; e in queste non sono alguna cossa da dire. E in cavo de queste tre zornade el se trova una zitade chiamata Vugiu, la quale sono molto granda, la zente dela quale adora l’idole e sono soto la signoria del Gran Cane, e viveno de mercatanzia e d’arte... Partendose da questa, el se vano do zornade per siroco, trovando molte zitade e castelli...; e a cavo de do zornade tròvase una zitade, la qual sono chiamada (Ghiugiu), molto bela e granda, la zente dela quale adora l’idole e sono soto la signoria del Gran Can; ed è abondanza de vituaria. Ed in quela non è alguna cosa da dire: però anderemo piú avanti. Quando el se parte da questa zitade, el se va quatro zornade verso siroco, continuamente trovando zitade e castelli; e ano abondanza de tute vituarie, e sono soto la signoria del Gran Cane. E sono molte marcatanzie e arte, e ano molte cazason de bestie e de oxelli, e in quel luogo sono de molti (lioni) e sono molto grandi.
  2. Pad. * e vache.
  3. Berl. la quale sono grande e bella, ed è fondada sopra uno fiume, e si divide el fiume, che una parte...
  4. Berl. Partendose da (Zansian), el se trova una bela contrada, e vasse per quela tre zornade, in le qual se trova molte zitade e castelli, in le qual abita molti marcadanti e artesani... In cavo de queste tre zornade el se trova la zita de (Cugiu), la qual sono molto bella, la zente dela qual...