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166 torquato accetto

della sua grazia; e di piú la gente di questa qualitá, non ha che pretender per l’acquisto di quella gloria, che solamente appartiene a chi sa da dovero; e se qualche uomo di eccellente virtú, alcuna volta sta quasi sepellito vivo, in ogni modo si ha da udir il grido del suo merito; e non solo la voce ne dee risonar tra quelli che vivono nel medesimo tempo, ma se ne va passando da un secolo all’altro; perché il vero valor è

che fa per fama gli uomini immortali,

come disse il Petrarca; e prima di lui Dante:

vedi se far si dee l’uomo eccellente
sí ch’altra vita la prima relinqua.

Di questa maniera si libera il nome dalle mani della morte, ed un’anima piena di cosí alta speranza, non sente noia che a qualche indegno e da poco, per poco tempo, si faccia applauso, essendo un salto di fortuna che se ne passa senza lasciar vestigio, come il fumo nell’aria.

XIX.

Del dissimular all'incontro dell'ingiusta potenzia

Orrendi mostri son que’ potenti, che divorano la sostanza di chi lor soggiace; onde ciascuno, che sia in pericolo di tanta disaventura, non ha miglior mezzo di rimediar, che l’astenersi dalla pompa nella prosperitá, e dalle lagrime e da’ sospiri nella miseria; e non solo dico del nasconder i beni esterni, ma que’ dell’animo; onde la virtú, che si nasconde a tempo, vince se stessa, assicurando le sue ricchezze, poiché il tesoro della mente non ha men bisogno talora di star sepolto, che il tesoro delle cose mortali. Il capo che porta non meritate corone, ha sospetto d’ogni capo dove abita la sapienzia; e però spesso è