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tà per trasportare la somma ad essi promessa. Le forze di Lord Rutwen prostraronsi rapidamente: allo spirare del secondo giorno la gangrena cominciò a svilupparsi sulla ferita, e la morte sembrava s’affrettasse con rapidi passi alla sua vittima. Però le sembianze e le maniere di Lord Rutwen non erano menomamente alterate: ei sembrava indifferente ai suoi tormenti, come se avessero straziato un suo nemico. Soltanto ai termine dell’ultima notte il suo spirito parve agitato: il suo sguardo arrestavasi immobile sopra Aubrey, che mai da lui si divise, prestandogli la più assidua e cordiale assistenza. Poi con voce cupa ed interrotta parlava: Aubrey ajutami; tu puoi salvarmi... tu puoi giovarmi più che non credi; io non apprezzo la vita: l’idea della morte m’affligge meno della perdita d’un giorno... io non chiedo che tu scongiuri il mio fato, ma tu puoi salvare il mio onore... l’onore del tuo amico. Come? in qual modo? rispose Aubrey; io sono disposto ad adempiere ogni tuo desiderio. E Lord Rutwen: Ho bisogno d’assai poco... la mia vita s’affretta al suo termine... io non ti posso rivelare tutta la mia istoria... ti dirò solo che se tu a-