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25Né il greco solo od il roman, ma genti

rudi a soffrir di ci vil legge il giogo,
ai prodi suscitar vedrai frequenti
tumuli e ludi e sacro onor di rogo.

Se la fame noi move o l’ira insana,
30bersaglio ai nembi e al furiar de* venti,

trae lungo l’Orenoco ed il Parana
l’ignudo american giorni indolenti:

ma, se, degli anni soccombendo al peso
o per ferite di nemica destra,
35cade con nome d’ogni macchia illeso

antico duce di tribú silvestra,

allora in ogni fronte il dolor regna,
allor superba, ove il terren piú saglia,
tomba a lui sorge, e rozza man vi segna
40le cacce e i rischi di feral battaglia.

Tempo verrá, né lungi è forse il giorno,
che inutil ti fia il don di queste carte,
e, d’ostro meritato il crine adorno,
l’amico rivedrai popol di Marte :

45e mentre i sacri avelli e le sepolte

ossa, oggetto di culto al pellegrino,
e ammirerai di nuovo insiem raccolte
tante reliquie del valor latino;

io forse intanto sotto fredda pietra
50giacerò nudo nome e poca terra.

Molto è che Morte mi sovrasta, e tetra:
— Vieni — mi dice, e l’irto crin m’afferra.

Al tristo annunzio allor, lungo martiro
i sereni tuoi di non addolori:
55assai sará che un memore sospiro

del tuo fido cantor la tomba onori.