Pagina:Poesie varie (Pascoli).djvu/224

202 poesie varie
L’APE



E disse ancora: De le sue corolle;
ch’ape non vide, ch’ape non desia:
3l’ombre lei gode, ed essa: altro non volle:

essere volle sopra un’ara pia
come l’incenso de l’incensiere,
6di cui l’opra s’adempie in vanir via.

Ma non mancano calici a cui bere,
ciò di cui, paziente anima umana,
9a te non piace che l’altrui piacere:

c’è la quercia che in aria s’allontana
e la viola che le resta al calcio,
12e il fior d’assenzio e il fior di maggiorana.

E quale odore è mai del fior del tralcio!
odor che pare l’ombra del novello
15vino che viene. E c’è l’amaro salcio.