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     La pensosa pupilla irrequïeta,
     E la rïalza sfavillando; e ognuno
     350Scerne che di compressa ira sfavilla.
          Del mutamento avvedesi esultando
     Tëofanìa, s’avvedono i suoi fidi,
     E al convito di lei con gran decoro
     Visto sovente è quel Guelardo assiso,
     355Ch’ella tanto agli scorsi anni abborrìa.
     Ordiscono essi alcuna trama insieme
     Contro al lontano giusto? o la perfidia
          Tutta covossi di Guelardo in petto?
     Un dì da quel convito esce il fellone,
     360E quasi esterrefatto si presenta
     Agli occhi del monarca, e a lui si prostra,
     Ed esclama; — Ebelino è traditore!
     Le rivolte fomenta; alla corona
     D’Italia aspira: sciolta è l’amistade
     365Che a lui mi strinse! Eternamente è sciolta!
          E false carte adduce in prova, e adduce
     Di vili già ribelli, or prigionieri,
     Menzogne tai, che faccia avean di vero.
     Ed il monarca trabalzò, fu vinto
     370Dalle inique apparenze. Esitò ancora,
     Dubitar volle novamente; a novo
     Esame ripiegò la scrupolosa