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In me ingrandiasi ogni tua bella imago;
     Del nome saluzzese io insuperbiva;
     51Di portarlo con laude io crescea vago.

E degl’illustri ingegni tuoi gioiva,
     E numerarli mi piacea, pensando
     54Che in me d’onor tu non andresti priva.

Vennemi quel pensiero accompagnando
     Oltre i giorni infantili, allor che trassi
     57Al di là delle care Alpi angosciando.

Nè t’obblïai, Saluzzo, allor che i passi
     All’Itale contrade io riportava,
     60Benchè in tue mura il capo io non posassi.

Chè il bacio de’ parenti m’aspettava
     Nella città ch’è in Lombardia regina,
     63E colà con anelito io volava.

E colà vissi, e colsi la divina
     Fronde al suon di quel plauso generoso,
     66Che premia, e inebbria, e suscita, e strascina.

Oh Saluzzo! al mio giubilo orgoglioso
     Pe’ coronati miei tragici versi,
     69Tua memoria aggiungea gaudio nascoso.