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NOTE


(1) Questi versi furono scritti in tempo che la recente mal compressa insurrezione in Gallizia, cogli assassinj e l’imminente movimento svizzero davano luogo a speranze, in parte non totalmente deluse (dura il fermento in Polonia) in parte confermate.

(2) Il fermento insurrezionale in Italia — mi scriveva Attilio Bandiera — dura, se debbo credere alle voci che corrono tuttavia; e pensando che potrebbe ben essere l’aurora del gran giorno di nostra liberazione, mi pare che ad ogni buon patriotta corra l’obbligo di cooperarvi per quanto gli è possibile. Vi hanno invece tali che agognano al monopolio dell’italico avvenire, autori di speranze disperate che dicono che miglior mezzo di liberar l’Italia è di far delle corse pei monti della Savoia, e davvero che le persone di giudizio troveranno la loro tattica migliore di quella dei Bandiera. Alla fin fine coprendosi bene, non vi è neanche il rischio d’un’infreddattura.

(3) Si allude ai provvidenzialisti.

(4) Il governo Austriaco, impaurito dal fermento che la partenza dei due Bandiera aveva desto nella sua flotta, temendo le virtù dell’esempio, e più d’ogni altra cosa la fiducia che la rivelazione di un elemento nazionale in mezzo alle forze nemiche darebbe ai rivoluzionari Italiani, cercava modo perchè il fatto apparisse piuttosto avventatezza di giovani traviati che proposito d’anime deliberate, e tentava le vie pacifiche. “L’arciduca Raineri (mi scriveva Attilio il 22 aprile da Corfù) mandò uno de’ suoi a mia madre a dirle che ove essa potesse di Corfù ricondurmi a Venezia, ecc..... Mia madre crede, spera e giunse qui dove vi lascio considerare quali assalti, quali scene io debba sostenere. Invano io le dico che, il dovere mi comanda di restar qui.... nè nessuna affezione mi potrà staccare dall’insegna che ho abbracciata, e che le insegne di un re si debbono abbandonare, quelle della patria non mai...”

Mazzini, Ricordi sui fratelli Bandiera.

(5) — “Come sosterranno questa rovina mia madre e mia moglie, creature dilicate incapaci forse di resistere a grandi dolori” — Quand’egli (Attilio Bandiera) mi scriveva queste parole, sua moglie era morta. Avvertita da Emilio del progetto di fuga, avea, finchè l’esito rimanevasi dubbio, mantenuto il segreto e la forza d’animo necessaria a non tradire le inquietudini mor-