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Scellerati, che sangue versate,
     Fin punendo speranza e desio,
     Dall’ampolla dell’ira di Dio
     Ribollendo quel sangue fumò.
          Gli esalati vapori squallenti
     Muti muti si strinsero in nembo;
     So ch’ei cova le folgori in grembo,
     Per quai fronti le covi, non so.

Alma, terra, feconda d’eroi,
     Avvilita da cieco destino,
     Calpestato saturnio giardino,
     Fia cangiata la sorte per te.
          Spezzerete le vostre catene,
     O fratelli che in ceppi languite,
     O fratelli che il giogo soffrite,
     Calcherete quel giogo col piè.

Inspirato mio genio, deh tuona,
     Chè profeta l’Eterno ti ha fatto;
     Di’ che l’anno del sacro riscatto
     Per l’Italia già l’ali spiegò.
          Ma se pigra l’Italia dormisse?
     Se ponesse nell’opra ritardo?....
     Qui la voce dell’esule bardo
     Nel sospiro gemendo spirò!

GABRIELE ROSSETTI