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eguaglianza ignota ad altre città, confondendo per poco le condizioni con promiscui matrimonj, con traffici e industrie comuni, con generale concordia e pace, onde cresceano le ricchezze, le famiglie, la popolazione, dal cui equilibrio misurossi mai sempre la pubblica felicità. Vi fiorivano al tempo stesso le arti, gli studj, gl’ingegni all’ombra di quelle, molti chiarissimi letterati vantando in quel torno, e scrittori preclari in lettere e scienze, per quel fervore allor vivacissimo in tutta Italia, e specialmente in Padova, in Bologna, in Modena, in Parma, in Milano, in Pavia, in Torino, da questa parte, per tacer dell’altra, Toscana, Romana, Siciliana, come a quella metà del secolo dimostrano le storie letterarie, e posso io medesimo confermare entrando anch’io allora in sì gloriosa carriera. Quindi può verificarsi quella famosa Curva del nascimento, e del progresso degl’ingegni, del gusto della nostra letteratura non ancor declinante sotto al giogo delle straniere. Ma la terza fortuna sua, e più lieta perchè immediata, fu il nascere in una famiglia non sol già predominante colà pe’