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110 LA MUSOGONIA

     Qual tesse ad un Triton1 lascivo inganno,
     Qual gl’invola la conca: e canti e balli
     E di palme un gran battere e di piedi
     368Tutte assorda le cave umide sedi.
Cosí cantâr dell’orbe giovinetto2,
     Gli alti esordii le Muse e l’incremento;
     E un insolito errava almo diletto
     Sul cor de’ numi all’immortal concento.
     Poi disser come dal profondo3 petto
     La Terra suscitò nuovo portento,
     Col Ciel marito nequitosa e rea4,
     376Che i suoi figli, crudel, spenti volea.
Quindi i Titani di cor fero ed alto
     Con parto5 ella creò nefando e diro,
     Congiurati con Oto ed Efïalto
     Ad espugnar l’intemerato Empiro.
     La gioventú superba al grande assalto
     Con grande orgoglio e gran possanza usciro6,
     E fragorosa la terra tremava
     384Sotto i vasti lor passi, e il mar mugghiava.
Ma Piracmon dall’altra parte e Bronte7,
     Co’ lor fratelli affumicati e nudi,


376. crudel, le nascondea (C. ’21).

381. La terrigena stirpe (C.’21).

384. Sotto i grandi lor passi (C.’21).

386. Co’ suoi fratelli (C.).

    caso Claudiano (De tert. Cons. Honorii, 197): Vobis Ionia virides Neptunus in alga Nutrit equos. Né in altro significato debbesi intendere il virides Nereidum comas di Orazio (Od. III, xxviii, 10) e il virides capillos di Aretusa in Ovidio [Metam. V, 575], il quale nella seconda elegia del primo dei Malinconici chiamò espressamente verdi gli dei marini: Viridesque Dei, quibus aequora curae.Alipedi poi o vogliasi prendere per positivo, ovvero per metaforico a indicare velocità, l’epiteto è conveniente nell’uno e nelle altro senso. Perocché realmente, quanto al primo, i cavalli marini si rappresentano colle zampe che terminano in cartilagini alate, come quelle degli uccelli; e quanto al secondo, abbiamo l’autorità di Virgilio En. XII, 481: Alipedumque fugam cursu tentavit equorum; abbiam quella di Catullo: Obtulit Arsinoes Chloridos ales equus; e quella finalmente di Lucrezio che, nel lib. VI, v. 766, dà l’epiteto di alipedi ai cervi. Che anzi Valerio Flacco non ha dubitato di darlo fino ad un carro (Arg. V, 612): Alipedi pulsantem corpora curru». Mt.

  1. Triton: I Tritoni erano dei marini, che suonavano con conchiglie (conche) ripiegate a guisa di corno. Cfr. Ovidio Metam. I, 331 e II, 8.
  2. Cosí ecc.: Virgilio Ecl. VI, 33: ut his exordia primis Omnia et ipse tener mundi concreverit orbis.
  3. profondo: «Anche negl’Inni orfici il seno della terra è detto profondo; e largo in Esiodo: l’uno e l’altro per indicare la pienezza della sua fecondità». Mt.
  4. Col Ciel ecc.: «La ragione dello sdegno della Terra contro Urano suo marito e le disoneste sue conseguenze si possono vedere in Esiodo, v. 134 e segg.». Mt.
  5. Con parto ecc.: Virgilio Georg. I, 278: tum partu nefando Coeumque Iapetumque creat saevumque Typhoea, Et coniuratos coelum rescindere fratres.
  6. La gioventù ecc.: Orazio (Od. III, iv, 49), de’ Titani: magnum illa terrorem intulerat Iovi Fidens iuventus horrida brachiis. Cfr. anche Od. II, xii, 7 e Virgilio En. VI, 580.
  7. Piracmon... Bronte: due de’ Ciclopi della fucina di Vul-