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V.

E passeggiando pel gentil paese
Dove l’ulivo pio cullano i venti,
Penseremo ai fuggiti anni ridenti
E all’arte e al mondo che ci fu cortese;

Io dell’armi all’amor che un dì m’accese
E ai vaghi aspetti di lontane genti,
Tu al plauso antico dei teatri ardenti
E alla verde beltà del Canavese;

E agli amici dispersi, alle sonore
Cene, ai voli dell’estro adolescente,
Ed alle prime simpatie del core;

E poi, dato un sospiro a quei begli anni,
Torneremo a parlar placidamente
Di cedole, di tasse e di malanni.