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odi barbare 787



ALL’AURORA


Tu sali e baci, o dea, co ’l roseo fiato le nubi,
baci de’ marmorei templi le fósche cime.

Ti sente e con gelido fremito destasi il bosco,
4spiccasi il falco a volo su con rapace gioia;

mentre ne l’umida foglia pispigliano garruli i nidi,
e grigio urla il gabbiano su ’l vïolaceo mare.

Primi ne ’l pian faticoso di te s’allegrano i fiumi
8tremuli luccicando tra ’l mormorar de’ pioppi:

corre da i paschi baldo vèr’ l’alte fluenti il poledro
sauro, dritto il chiomante capo, nitrendo a’ venti:

vigile da i tuguri risponde la forza de i cani
12e di gagliardi mugghi tutta la valle suona.