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334 levia gravia


Astieni, astien la vergine
Man da la scure e da i lavacri orrendi,
E intemerata a i popoli
88Che si drizzan a te, libertà, splendi.

Fuma a’ tuoi piè la folgore,
Nunzia su le tue vie va la procella,
Ma ne gli sguardi tremola
92Lume gentil di matutina stella:

Deh non voler che vïoli
Regia prora del tuo Franklin i flutti;
Il sangue al fin di Bròuno
96Vendica, o giusta, e del servaggio i lutti.

Pianta le insegne italiche
Di Roma tua su i mal vietati spaldi,
Guida tonando a l’Adige
100La secura virtú di Garibaldi.

E poi ne torna l’utile
Pace e a gli aratri l’oblïato onore,
L’arti che a te fioriscono
104E de’ commerci aviti il lieto ardore.

A te cori di vergini
E di garzoni inghirlandati ogni anno
Ricondurrà; le tremole
108Facce de’ padri a te sorrideranno.