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328 levia gravia


15Qui lo spirto erse il vol: qui festeggiando
Lo circonfuse di piú fiamme un lume
Che avean di roteanti astri sembianza,
E cinselo e girossi; e armonizzando
Alta e soave oltre l’uman costume
20Voce sonò da la beata danza.
— Al loco onde si parte ogni possanza
Che l’italica vita informa e inizia
Tornasti, o vate, e a l’immortal dimora.
Vedi! Chi pria s’infiora
25In questa luce, di martir primizia
Surse ne l’ultim’ora
Di Roma, e a lei seren l’alma e la fede
E a le gotiche verghe il corpo diede.

Boezio egli è, di cui fu culto il nome
30D’inni e votivo grido in su ’l Ticino
Mentre Italia premea scitico verno.
Ecco di fregio consolar le chiome
Cinto chi volle il bel nome latino
Trarre al teutono impero e al duro scherno,
35Ecco Crescenzio! E al Campidoglio eterno
Su’ vestigi di gloria anche splendenti
Roma drizzai pur io: ma, il rogo asceso
Da religion acceso,
Lasciai di libertade in fra le genti
40L’ alto desir conteso:
Però ch’ io che d’ amor piú in te mi scaldo,
O spirito fraterno, io sono Arnaldo. —