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levia gravia 291


E dinne la bellissima
Sposa d’eroi Zavella,
Che pur con l’una stringesi
Il nato a la mammella,
Con l’altra mano fulmina
90L’oste premente e gli orridi bassà.4

De le polone femmine
Ridinne i canti amari,
Che di lor vene tingono
I supplicati altari
0 chieggono a la Vistola
96Tra cotanta di spade impunità

Gli spenti figli. O candido
Stuolo, lamenta e muori,
In fin che basta il ferreo
Tempo de gli oppressori,
E pur cadendo mormora
102- No, che la patria mia morta non è. -

Già la rivolta affrettasi
Fósca di villa in villa,
Turbina il vento ed agita
L’animatrice squilla,
E il nuovo carme a’ liberi
108Popoli suona su i caduti re.