Pagina:Poesie (Carducci).djvu/260

234 juvenilia


XCV.

LA SCOMUNICA


I fratelli a i fratelli e i padri a i figli
Chiama Roma inimici, e guerra chiede:
Per vive membra crepitar le tede,
4Dritti fra nere croci acciar vermigli,

E fra stupri ed oltraggi e sangue e prede
Rapito Cristo da rabbiosi artigli
Delitti a consacrar, con erti cigli
8Di tra l’orgie dormite ella già vede.

Già leva il maggior prete in bianche stole
Tra la sua turba imbestïata e scempia
11La man benedicente e le parole.

Nefandi! oh venga dí che sangue v’empia
Sí che v’affoghi, e sia quel che a voi cóle
14Da i sen forati e da la rotta tempia.