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juvenilia 163


Ma il fior del sangue ellenico
A te d’intorno ardenti
Co’ peàna premevano
I tiranni fuggenti;
Poi ne la danza pirrica
Scudo a scudo battendo e piè con piè
Incoronâr le patere
72Sopra la morte di Mirsilo re.21

O sacri tempi! o liberi
Vati correnti in guerra,
Poi tra le danze e i calici
Cantanti su la terra
Salvata! Oggi una pallida
Nube di tedio e terra e ciel coprí,
E il carme è voce inutile
80E il vate un’ombra de gli antichi dí.

Dunque posiam. Ma l’ozio
Muto non sia né vile;
Si trascorrendo liberi
Per la stagion servile
Mediteremo i cantici
De le memori glorie e del disir,
Come già i padri italici,
88Li sdegni e i ferri esercitando, udîr.