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112 juvenilia


LIX.16

OMERO


. . . . . . . Tra le morti e l’alte
Ruine de gli umani e lo sgomento
Viaggiando la Parca, il ferreo carro
Agitava la Forza; e lei reina
5La Vittoria seguía con il compianto
De la terra e del cielo. Al doloroso
Genere allora sovvenian le Muse,
Care fra tutti gl’immortali e pie
Divinità. Corrévate la terra
10Imaginando e ricordando, e tempio
V’era l’uman pensiero, o pellegrine;
Quando voi nel sonante etra, ne l’ampio
De la luce splendor, ne la procella
Che divina scoscende e i cori prostra,
15Prima Omero sentí. La mano ei porse
A la cetra, e lo sguardo al mar di molte
Isole verdi popolato, al cielo
Almo su la beata Eubèa raggiante,