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1032 rime e ritmi

a’ segatoi eretti lunghesso il fiume, conforme è loro ordinato: quivi ammonticchianle a che s’asciughino: asciutte son date alle seghe; ridotte in tavole, sulle zattere traduconle pel fiume a Venezia, o lascianle per via ove i magazzini de’ proprietari„.


CARLO GOLDONI


pp. 985-988. Ricordare le Memorie di C. G.


ALLA FIGLIA DI FRANCESCO CRISPI


pag 991, v. 2 — e migliore. Nella copia che di mano dell’autore fu mandata alla sposa, onde la odicina fu riprodotta nel piú de’ giornali, la penna trascorse a scriver maggiore: quindi il lepido ripetío dei paperi: non bisogna invidiare ai paperi il verso a cui si riconoscono e si raccolgono. Del resto nel rispetto storico torna benissimo anche maggiore.


ALLA CITTÀ DI FERRARA


pp.992-1000. In questi versi la storia di Ferrara, e anche la preistoria mitica e la conformazione geologica e psicologica della sua provincia e popolazione, è introdotta a rappresentare la preparazione e lo svolgimento della epopea che doveva illustrarla. A queste prove la poesia può forse ancora resistere. Il presente è del dramma, del romanzo, del giornale: il futuro è di Dio: il passato, il doloroso e glorioso passato, può essere tuttora della poesia, massime in una storia complessa di tanti elementi com’è l’italiana.

pag. 990, v. 21. O Garibaldi vieni.
Questo appello parve a taluni importuno e volgare. No. Quando nel 1849 si trattò di calar giù le campane di sant’Onofrio per