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260Ei terge le rugiade. E dalle rose
Di quella bocca alcuni baci invola.
Per così fatte vie tutte amorose
Ei la conduce ne i profondi campi,
E coronolla di real ghirlanda,
265Ed in seggio onorato ei la ripose.
Ciò rimirando Amor, lieto la fronte,
Lieto i begli occhi, e le fattezze lieto;
Ratto si mise a volo, e si condusse
Sopra le piagge dell’etereo Polo;
270Colà bravando alzò la voce, e disse:
Dove è l’ardir dello sfacciato Momo?
Momo dov’è? dove è? questa faretra
Pur dianzi il petto al gran Pluton trafisse;
Tacciasi Momo, ed ogni lingua taccia:
275Al valor di quest’arco alcuna meta
Nè si prescriverà, nè si prescrisse,
Tanto vantossi, e per quell’alta Corte
Bocca non fu, che favellare ardisse.
Sì fatta impresa mi dettava Euterpe
280Lungo l’altiero Tebro, e sì pensoso
Io sospirava la riviera d’Arno,
Saggia Isabella; or fanne il cor glorioso
O Donna in ascoltar ciò, che ridico;
Ridi in leggendo; è se non d’altro, ridi
285Delle sciocchezze del Parnaso antico.