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IL PODERE


DI


LUIGI TANSILLO


DA NOLA


I.


     Io non so, se da scherzo, o da dovero
Voi diceste l’altr’ier su quella torre,
Che per testa vi va novo pensiero;
     E che ’l giardin, che desiaste torre
Qui in riva al mar, più non v’aggrada, accorto
Dell’errore, e del danno, ove s’incorre:
     Ma in cambio di giardin (nel che v’esorto)
Voi vorreste incontrar villa o podere,
Che a pro vi fosse insieme, ed a diporto.
     Voi pensate da saggio al mio parere;
Ch’egli è follia, che apporta penitenza,
Il comprar ne’ terren solo il piacere.
     Io so, che a voi non manca provvidenza
In questo, e in altro da far scelta buona,
E per ingegno, e per esperienza: