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     105Nell’altra in un formoso e bianco Tauro
Si vede Giove per amor converso
Portarne il dolce suo ricco tesauro,
E lei volgere il viso al lito Perso
In atto paventosa, e i bei crin d’auro
Scherzan nel petto per lo vento avverso:
La vesta ondeggia, e in drieto fa ritorno,
L’una man tiene al dorso, e l’altra al corno.

     106Le ignude piante a se ristrette accoglie
Quasi temendo il mar, che lei non bagne:
Tale atteggiata di paura e doglie
Par chiami invan le dolci sue compagne,
Le quali affise tra fioretti e foglie
Dolenti Europa ciascheduna piagne;
Europa suona il lito, Europa riedi:
Il Tauro nuota, e talor bacia i piedi.

     107Or si fa Giove un Cigno, or pioggia d’oro,
Or di serpente, or d’un pastor fa fede,
Per fornir l’amoroso suo lavoro
Or transformarsi in Aquila si vede,
Come Amor vuole, e nel celeste coro
Portar sospeso il suo bel Ganimede,
Lo quale ha di cipresso il capo avvinto,
Ignudo tutto, e sol d’erbetta cinto.