Pagina:Poemetti italiani, vol. I.djvu/82

70


     87Pruovan lor pugna i Daini paurosi,
E per l’amata Druda arditi fansi,
Ma con pelle vergata aspri e rabbiosi
I Tigri infuriati a ferir vansi:
Sbatton le code, e con occhi focosi
Ruggendo i fier Leon di petto dansi:
Zufola e soffia il Serpe per la Biscia,
Mentr’ella con tre lingue al sol si liscia.

     88Il Cervo appresso alla Massilia fera
Co’ piè levati la sua sposa abbraccia,
Fra l’erba, ove più ride Primavera,
L’un Coniglio con l’altro s’accovaccia,
Le semplicette Capre vanno a schiera
Da’ can sicure all’amorosa traccia;
Sì l’odio antico, e ’l natural timore
Ne’ petti amorza, quando vuole Amore.

     89I muti pesci in frotta van nuotando
Dentro al vivente e tenero cristallo,
E spesso intorno al fonte roteando
Guidan felice, e dilettoso ballo:
Talvolta sopra l’acqua un po’ guizzando
Mentre l’un l’altro segue escono a gallo,
Ogni loro atto sembra festa e giuoco,
Nè spengon le fredde acque il dolce foco.