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     27Tempo era, quando l’Alba s’avvicina,
E divien fosca l’aria, ov’era bruna,
E già il carro stellato al coro inchina,
E par nel volto scolorir la Luna:
Quando ciò, ch’al bel Giulio el Ciel destina,
Mostrono i Sogni, e sua dolce fortuna,
Dolce al principio, al fin poi troppo amara,
Però che sempre dolce al mondo è rara.

     28Parli veder feroce la sua Donna
Tutta nel volto rigida e proterva
Legar Cupido alla verde colonna
Della felice pianta di Minerva,
Armata sopra alla candida gonna,
Che ’l casto petto col Gorgon conserva;
E par che tutte gli spennacchi l’ali,
E che rompa al meschin l’arco e gli strali.

     29Aimè quanto era mutato da quello
Amor, che mò tornò tutto gioioso!
Non era sopra l’ale altiero e snello,
Non del trionfo suo punto orgoglioso:
Anzi mercè chiamava il meschinello
Miseramente e con volto pietoso,
Gridando, ah Giulio, miserere mei,
Difendimi, o bel Giulio, da costei!