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di lui; soltanto avevo un antenato di quel nome, una volta.» «Di quel nome! e che avete a ridire a quel nome? È un ottimo nome e così pure Moissart, anche questo è un nome degno d’ogni rispetto. Mia figlia, Mademoiselle Moissart, ha sposato un Monsieur Voissart, e tutti e due i nomi sono perfettamente rispettabili».

«Moissart» esclamai, «e Voissart! via, che volete dire?... «Che voglio dire? Voglio dire Moissart e Voissart; e quanto a questo voglio dire anche Croissant e Froissart, se così mi piace. La figlia di mia figlia, Mademoiselle Voissart, sposò un Monsieur Croissant, e infine la nipote di mia figlia. Mademoiselle Croissant, ha sposato un Monsieur Froissart; e suppongo che vogliate dire che questo non è un nome rispettabile».

«Froissart!» dissi, sentendomi svenire «eh via non vorrete dire Moissart, e Voissart, e Croissant, e Froissart?»

«Già,» replicò, rovesciandosi completamente all’indietro sulla seggiola, e stendendo innanzi le sue membra inferiori per una gran lunghezza «già, Moissart, e Voissart, e Croissant e Froissart. Ma Monsieur Froissart, era quel che voi direste un grandissimo sciocco — un grossissimo asino tal quale di voi — poichè lasciò la Belle France per venire in questa stu-